La festa di Sant’Agata inizia ufficialmente il 3 febbraio per concludersi all’alba del 6 febbraio
La patrona di Catania, Sant’Agata è una delle sante più festeggiate di tutta la Sicilia; le sue reliquie sono trasportate in un busto da un fercolo d’argento a vara. La festa di Sant’Agata inizia ufficialmente il 3 febbraio per concludersi all’alba del 6 febbraio e la processione si snoda fra le strade della città. L’offerta della cera parte dalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace in Piazza Stesicoro è il rito iniziale e la processione raggiunge la Cattedrale in piazza Duomo. I fedeli accompagnano la patrona attraverso i luoghi del martirio, mentre il momento più emozionante è “a cchianata de’ Cappuccini”, la corsa dei devoti che trasportano il fercolo fin sopra la salita che porta davanti alla Chiesa di San Domenico.
I devoti vestono con il tradizionale abito “sacco”, una tunica stretta con un cordone, una cuffia nera, un fazzoletto e guanti bianchi. Durante i giorni dedicati ai festeggiamenti gli eventi che si susseguono, sono tanti: fiere, concerti, spettacoli pirotecnici, tradizioni culinarie e degustazione di dolci tipici. I Cassateddi di Sant’Agata e le olivette sono i dolci della tradizionale festa della Santa patrona di Catania. Il nome e la forma del dolce, che richiama un seno femminile reciso, ricordano appunto il martirio subito dalla Santa a cui furono strappate le mammelle.
La festa di Sant’Agata ha un respiro internazionale, infatti, ogni anno arrivano in città persone provenienti da ogni angolo del mondo. Fra le strade bellissime carrozze settecentesche sfilano e ben undici ceri sono portati in processione. La leggenda racconta della martire Agata morta arsa sulla brace, per questo motivo Sant’Agata è la santa del fuoco dell’Etna ed è invocata in caso di incendi.
la festa di Sant’Agata “bene etno-antropologico patrimonio dell’umanità”
L’UNESCO, nel 2002 ha proclamato la festa di Sant’Agata “bene etno-antropologico patrimonio dell’umanità”. Perfino nel mese di agosto, Catania vive l’atmosfera di quella festa, grazie ai fuochi d’artificio che partono dal Porto della città e dal tetto della chiesa di San Placido. In quest’occasione si ricorda il ritorno delle spoglie della santa a Catania nel 1126, dopo la lunga assenza dovuta al furto delle sue reliquie e la loro conservazione per ben ottantasei anni a Costantinopoli.
Offerta della cera, concerti e fuochi, i festeggiamenti per la santa patrona di Catania non si fermano qui; i momenti belli che coinvolgono anche i giorni precedenti sono tanti. Fra preparativi, preghiere, incontri nelle chiese, dove alcune reliquie sono portate, ravvivano l’animo dei catanesi e sono occasione di profonda spiritualità per tutta la comunità. La devozione e la fede, qui si tramandano da secoli, insieme al folklore, ai prodotti tipici di questa terra e ai dolci che si consumano in questi giorni di festa. Viceré Sicily sostiene la tradizione e la cultura siciliane, attraverso i dolci che sono a lei dedicate.